Cambiare con fiducia

 

Mentre ci sono persone impegnate in faticose attività manuali, c’è qualcuno (me, per esempio) che in questo momento sente un bisogno pressante di allontanarsi nuovamente per un po’ dal web, almeno durante il giorno.

Purtroppo, io sono come una spugna che assorbe tutto; sono facilmente impressionabile, mi basta leggere due righe o intravedere un’immagine di una scena triste o cruda, per provare subito empatia.

Fatico ancora a mettere la giusta distanza fra me e le notizie, specie se sono dolorose, tristi, brutte, fra me e la sofferenza delle persone.

In certi casi, arrivo a pensarci e a stare male per dei giorni interi.

Anche se cerco di selezionare con attenzione i contenuti online su cui mi soffermo un po’ di più, negli ultimi tempi ho abbassato la guardia e mi sono imbattuta in alcuni video, immagini e post che dire crudi è poco.

Qualcuno mi ha letteralmente scossa e ora sento l’esigenza di fare una piccola dieta mentale, combinata con una dieta alimentare, per disintossicarmi sotto ogni punto di vista, per ritrovare il mio centro.

È il mio modo per difendermi da questa società folle.

E poiché io lavoro con la mente e nel web, ho ancora più bisogno di radicarmi, altrimenti, mi conosco, la mia testa comincia a fare dei viaggi senza una direzione precisa e finisce col rimuginare su questioni assurde che mi tolgono armonia.

Sebbene, lo ammetto, a me internet ha fatto dei regali di cui sono grata, sono una di quelle persone che, di tanto in tanto, si scopre nostalgica nel ricordare la vita di prima, quando non avevamo neppure i cellulari.

Certe volte mi manca la semplicità di un tempo: internet, i social hanno offerto molte opportunità interessanti, è indubbio, ma anche un mare di stimoli, notizie, informazioni e contatti che, almeno io, fatico a smaltire.

Credo anche che l’indifferenza di molti sia un meccanismo di difesa messo in atto per proteggersi dalle immagini e dai contenuti più violenti dolorosi che tutti i giorni affollano le pagine social.

Con me, però, non ha funzionato. Sono capace di stare male anche se vedo un insetto soffrire!

D’altro canto, il web regala anche dei contenuti molto utili e stimolanti.

Mentre si svolgono attività manuali, per esempio, ascoltare alcuni video (come questo: La Conoscenza Dimenticata del IO SONO (Audiolibro) 🔥 Libro Proibito ), se si supera la diffidenza iniziale nei confronti della “new age”, può tornare utile, può aiutare a cambiare gradualmente i propri pensieri, a sedimentare una consapevolezza utile ad affrontare alcune sfide, alcune prove difficili, che ci suscitano preoccupazione.

Ascoltare questo genere di video e audio, nei “tempi morti”, quando non devo occupare la mente in un’attività intellettuale, mi sta aiutando a cambiare modo di pensare, a sentirmi più forte e padrona della mia realtà.

Mi motiva a perseverare nella pratica spirituale, a non mollare anche se all’esterno tutto sembra dire il contrario.

In questo periodo sono alle prese con un cambiamento profondo; è come se un piede fosse già nel futuro e un altro ancora bloccato nel passato, nel sicuro.

Non credo sia un caso che abbia ripreso in mano i romanzi di Dino Buzzati.

Lo scrivo spesso, la letteratura per me è una guida, un’amica fidata e non solo un passatempo.

Ne “II Deserto de tartari” Buzzati mostra al lettore, in una maniera squisitamente poetica ed elegante, come le abitudini, l’attaccamento a quel che dà sicurezza e stabilità, lo stare fermi e aspettare che prima o poi qualcosa accada, siano pericolosi.

La pratica spirituale, i video e audio che ascolto di continuo, mi stanno aiutando a trovare il coraggio di sollevare anche l’altro piede e piantarlo fiduciosa nel futuro, nell’ignoto., senza timore.

Là fuori il mondo ci sommerge delle solite notizie; specie quando siamo distratti, abbiamo la guardia bassa e il subconscio ricettivo; cercare di controbilanciare ascoltando questo genere di video, durante i tempi morti, imparare ad ascoltare questi audio, mentre stiamo facendo altro, può diventare un’abitudine incredibilmente utile.

 
Virna Cipriani