Cosa determina la nostra vita: l'arte o le stelle? (Prima parte)
Oggi è stata una di quelle giornate in cui avevo bisogno di ritrovare la bussola.
E, come ogni volta, quando m sento confusa, mi riavvicino agli insegnamenti di Igor Sibaldi, il mio punto di riferimento da tanti anni.
È così che mi sono imbattuta per caso in una delle conferenze online più belle che lo scrittore abbia mai tenuto.
Così illuminante che ho deciso di riportarla nel mio blog, quasi per intero. È tratta dal Festival della bellezza.
Il nostro modo di vivere è più influenzato dall’arte o dalle stelle?
La nostra vita è più influenzata dall’ARTE (intesa come una libera creazione individuale) o dalle STELLE (cioè da una necessità imposta dalle potenze dell’universo)?
Ecco la domanda che si è posto Sibaldi e dalla quale è partito.
In antichità le persone avrebbero risposto sicuramente: le stelle.
Gli astri (le forze celesti) erano molto importanti per popoli antichi: erano profondamente convinti che influenzassero le loro vite.
È curioso notare come due verbi della lingua italiana abbiano conservato al loro interno la parola “stelle” (dal latino sidera).
Uno è il verbo CONSIDERARE: con (prefisso), siderare (da sidera, che in latino vuol dire dal latino stelle).
Considerare vuol dire “tenere presente quello che le stelle impongono o vietano in un certo momento”.
Il suo contrario è il verbo DESIDERARE che in parole povere significa “non m’interessa quello che le stelle impongono, io voglio qualcosa di diverso”.
O consideri, cioè tieni conto delle stelle o desideri, cioè non tieni conto delle stelle e scegli di andare all’avventura, di entrare nell’ignoto come direbbe Joe Dispenza.
Proprio come alcuni secoli fa, anche nell’epoca attuale gran parte della gente crede che le stelle influenzino la propria vita.
Le stelle per le persone determinano il loro modo di pensare e di vivere., più di quanto faccia l’arte.
ARTE è qui intesa come libera creazione individuale, mentre le STELLE rappresentano una direzione imposta dall’alto, da alcune potenze supreme indiscutibili.
Oggi, però, le persone, rispetto agli antichi credono sì nel potere delle stelle, ma con un’evoluzione in più.
Come precisa Igor Sibaldi, molti credono erroneamente che l’evoluzione vada sempre e solo avanti, verso l’alto.
In realtà, non è così.
L’evoluzione si muove in tutte le direzioni: verso l’alto; oppure verso nuovi orizzonti, migliori di quelli presenti; oppure verso i lati, cioè cerca alternative al presente; oppure verso il basso.
Le stelle attuali si sono evolute verso il basso.
Da qualche tempo le stelle (intese come forze supreme di un universo personale) si sono abbassate.
Nell’astrologia antica le forse celesti di riferimento per le persone erano le costellazioni (la costellazione sotto cui nascevi, credevano gli antichi, determinava la tua vita).
Anche Dante, nato sotto il segno dei Gemelli, ne fa più volte parola nella Divina Commedia.
In seguito, col passare dei millenni, il punto di riferimento è cambiato: inizialmente sono i pianeti sono diventati il punto di riferimento a cui rivolgersi; poi i re e gli imperatori; poi papi; poi i santi, in seguito i governi e attualmente ci sono i governi, le “stars” (intese come persone famose) e le masse (i loro estimatori).
Governi, persone famose e masse influenzano oggi la vita e il modo di pensare di gran parte della gente.
Sono sempre la stessa idea degli astri che avevano gli antichi, le stesse stelle, solo si sono abbassate, sono più vicine.
Le “stars” non sono più le costellazioni di un tempo, ma sono ora degli esseri umani in carne e ossa (sarà un caso che li chiamiamo stars?).
Come se, col passare dei secoli, nella mente umana si fosse sviluppata una specie di miopia e, nell’epoca contemporanea le potenze che ci determinano siano più vicine rispetto a un tempo. Con lo sguardo non guardiamo più in là, anziché stare col naso in su, rivolto verso l’alto, guardiamo intorno, nel web, in TV.
Un’altra differenza sostanziale fra l’antichità e oggi è che, mentre una volta gli astri erano democratici e influenzavano tutti, senza tener conto del ceto sociale (sia l’imperatore che i nobili e i poveri), oggi i governi, le persone famose e le masse non sono a loro volta influenzati da stelle più alte di loro, ma sono loro e soltanto loro a influenzare il resto della popolazione.
Sibaldi racconta come nei vangeli, Gesù ripeta spesso un messaggio tanto audace quanto stravolgente: “Il Regno di Dio è dentro di voi”.
A quel tempo i suoi contemporanei credevano profondamente nell’influenza delle costellazioni; ecco perché il suo insegnamento fu davvero più coraggioso e rivoluzionario di quanto si creda.
Sibaldi, che in passato ha tradotto i libri sacri direttamente dall’ebraico e dal greco antico, spiega come uno fra i messaggi più importanti sia:
se cercate Dio non guardate verso l’alto, ma guardate dentro di voi.
La maggior parte delle persone oggi è molto lontana dal pensare e dal capire che il principio di autorità supremo sia dentro ciascuno di noi; preferisce rivolgersi e affidarsi ancora alle stelle (non le costellazioni come in antichità, ma le stars di oggi, oltre che le masse e i governi).
Eppure, se le persone volessero, avrebbero altri esempi vicini da guardare e trarre ispirazione, come gli artisti.
Ogni artista che sia vero influenza enormemente il nostro modo di vivere, la nostra vita. Come riesce farlo? CREANDO:
Ogni artista dimostra puntualmente che Dio è in lui, visto che imita Dio nel creare.
Per farlo, segue intuitivamente gli insegnamenti della creazione scritti nella Genesi, un autentico manuale pieno zeppo di insegnamenti preziosi, secondo Sibaldi.
La Genesi, come è arrivata a noi tradotta, comincia così:
In principio Dio creò il cielo e la terra.
Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
Come racconta Sibaldi, nella versione originale in ebraico antico la frase corretta è:
in principio Dio STA CREANDO il cielo e la terra.
Cioè, alla base di tutto c’è un atto creatore che sta avvenendo ancora, che è tuttora e sempre in corso, e se tu, lettore, vuoi, puoi parteciparvi.
In ebraico antico:
per “cielo” s’intende: l’oceano dei progetti (e non il cielo con le nuvole come potremmo pensare noi).
Per “terra”, invece, s’intende: le cose che si sono già realizzate.
Ecco, in sostanza, cosa dice realmente la Genesi:
Al principio di tutto Elohim (cioè, il Dio dell’avvenire, il futuro) prima di tutto, divide le cose che sono ancora progetto (e sono tantissime) dalle cose che sono già state realizzate.
Questo è il primo atto di tutte le creazioni.
Un artista che vuole scrivere un libro, una canzone o dipingere un quadro, come prima cosa si chiederà sempre cosa hanno già fatto gli altri (cos’è terra).
Cosa c’è ancora di cielo, di irrealizzato?
Se ti poni questa domanda e trovi delle cose che vorresti fare e che ancora non sono state realizzate, allora vuol dire che il tuo cielo è abbondante e che la tua terra è scarsa, non ti basta.
Sei una persona fortunata. Puoi crearle tu.
Se la terra non ti basta più, se è diventata troppo piccola, e il tuo cielo vuole esprimersi, puoi creare tu qualcosa di nuovo e che desideri profondamente, che vorresti vedere.
…le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
Nella Genesi, l’”abisso” rappresenta le immense possibilità (il campo quantico di cu parla Joe Dispenza). Lo spirito del futuro, Elohim, passa sulle acque buie, le mette a fuoco, le illumina, niente può intralciarlo.
Questo è l’inizio della Genesi tradotto correttamente; purtroppo, a noi è arrivato in maniera diversa.
Seguire questi insegnamenti, come incoraggia a fare Sibaldi, offre un enorme potere: ci permette di distruggere l’influenza delle potenze universali sulle nostre vite.
Se decidiamo di creare tutto da capo, le stelle non le consideriamo più, ma desideriamo (ci liberiamo dall’influsso esterno e prendiamo in mano le redini della nostra vita).
Solo chi condivide questa capacità di creare può capire la bellezza di un’opera d’arte.
La maggioranza delle persone, ahimè, si lascia ancora influenzare dalle stelle (che oggi, come ho più volte scrtto, sono rappresentate dai governi, dalle persone famose e dalle masse).